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Peptidi biomimetici: innovazione cosmetica per eccellenza

Peptidi biomimetici: innovazione cosmetica per eccellenza

17.02.2022.

I peptidi biomimetici sono tra le scoperte più interessanti in campo cosmetologico. Questi ingredienti sono considerati innovativi grazie alle loro innumerevoli possibilità d’applicazione, al loro ottimo profilo di sicurezza e alla loro comprovata efficacia, incoraggiando così l’industria cosmetica a svilupparne sempre di nuovi.

Chimicamente, i peptidi sono catene di amminoacidi, che a loro volta sono i costituenti delle proteine, le macromolecole più abbondanti e funzionalmente diversificate dell’uomo.

In ambito cosmetico i peptidi biomimetici sono sintetizzati in laboratorio specificamente per mimare l’azione dei peptidi naturali. Tale sintesi afferisce alla chimica verde, una chimica amica che non va demonizzata, ma al contrario va incentivata e supportata.

Trattandosi di molecole chimicamente simili a quelle presenti nell’organismo umano, sono ben tollerati dalla pelle e difficilmente provocano reazioni allergiche o causano effetti secondari indesiderati. Assumono un‘importanza fondamentale anche gli ingredienti utilizzati per veicolare adeguatamente i peptidi, per loro natura idrofili e quindi non capaci a passare la barriera cutanea da soli. Un esempio di ingrediente lipofilo adatto a veicolare i peptidi in formula e che allo stesso tempo presenta un’ottima dermocompatibilità potrebbe essere l’acido linoleico coniugato.

 

Dai 20 amminoacidi che sono naturalmente presenti nell’uomo possono teoricamente formarsi infinite combinazioni peptidiche differenti. I peptidi biomimetici in cosmesi, dunque, possono davvero avere innumerevoli funzioni e applicazioni in diversi prodotti. I peptidi attualmente ammessi per l’utilizzo cosmetico sono più di 2000, da quelli ideati per stimolare i fibroblasti a produrre collagene, ai cosiddetti “botox-like”, fino ad arrivare ai peptidi destinati alla stimolazione della crescita del capello.

Alcuni dei più interessanti peptidi biometici sono:

  • Trifluoroacetyl tripeptide-2: complesso tripeptidico che ha un principale meccanismo d’azione sulla modulazione della sintesi di progerina, la cosiddetta “proteina dell’invecchiamento” e biomarcatore coinvolto nel processo di invecchiamento cutaneo. Inoltre, agisce anche inibendo le proteasi implicate nella degradazione dell’ECM, rallentando così la degradazione di collagene, elastina e acido ialuronico.
  • Acetyl hexapeptide-37: esapeptide che migliora l’espressione dell’acquaporina 3 (AQP3), migliorando così il flusso d’acqua dallo strato basale dell’epidermide fino allo strato corneo, migliorando così l’idratazione cutanea.
  • Oligopeptide-10: peptide costituito da 15 amminoacidi che mostra una spiccata attività antimicrobica verso il Cutibacterium acnes (noto in passato come Propionibacterium acnes), una delle concause nell’insorgenza della patologia infiammatoria dell’acne.
  • Acetyl octapeptide-2: complesso composto da una sequenza di 8 amminoacidi, noto per la stimolazione della crescita del capello e della migrazione cellulare, promuovendo l’attivazione delle cellule staminali del follicolo pilifero.

In conclusione, i peptidi rappresentano una conquista straordinaria poiché sono l’esempio per eccellenza di sintesi di molecole ecodermocompatibili, che possono essere utilizzati in tantissimi prodotti cosmetici, dando una migliore performance ed efficacia senza provocare effetti indesiderati. Il punto di forza dei peptidi è infatti un’alta dermocompatibilità, poiché si tratta di elementi che vanno a sostituire, compensare laddove vengono meno, gli elementi naturalmente presenti nell’organismo.

L’utilizzo dei peptidi biomimetici quindi è destinato a crescere e a continuare a essere oggetto di ricerca in campo cosmetico in futuro per scoprire nuove applicazioni. L’augurio di SKINECO è che questi ingredienti diventino sempre più diffusi e veicolati in maniera opportuna, andando verso una cosmesi il più possibile ecodermocompatibile per il rispetto del pianeta e della nostra pelle.

 

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