Negli ultimi anni, la richiesta per i cosiddetti “food-by products” ossia i prodotti ottenuti dagli scarti alimentari, è cresciuta fortemente. Quindi c’è stata una notevole crescita d’interesse da parte delle aziende cosmetiche nella ricerca e nell’introduzione di potenziali nuovi ingredienti provenienti da scarti alimentari nei loro prodotti.
L’industria alimentare ogni anno conta quasi una tonnellata di rifiuti, per citare dei dati, secondo la ICO (International Coffee Organization) nel 2014 la produzione mondiale del caffè ha contato 14 milioni sacchi di 60 chili, e 3 823 740 chili di questi contenevano scarti alimentari, che potrebbero invece avere un riutilizzo in altri campi, tra cui quello cosmetico.
I food-by products di maggior interesse
Ci sono moltissimi potenziali candidati, si tratta di prodotti che normalmente sarebbero scartati, ma che potrebbero avere un grande valore se impiegati nei cosmetici perché ricchi di sostanze attive quali polifenoli, acidi o polimeri di ogni genere.
Bucce e foglie sono ricchi di Mangiferina, polifenolo antiossidante che contrasta collagenasi, elastasi e tirosinasi.
Inoltre, il nocciolo contiene anche amidi, acido stearico e oleico, e dalla spremitura a freddo si ottiene il burro, impiegabile in formulazioni make-up o skincare.
L’impatto ambientale dei food-by products
Il riutilizzo degli scarti alimentari come ingredienti cosmetici avrebbe un impatto notevole nel mondo, questo vorrebbe dire infatti ridurre lo spreco alimentare e supportare pratiche di estrazione sostenibili. Inoltre, tra gli obiettivi dell’Agenda 2030, il piano d’azione delle Nazioni Unite, c’è la riduzione degli sprechi alimentari nel mondo, per cui l’applicazione di scarti alimentari, di inutile utilizzo per i produttori di alimenti, avrebbero un doppio motivo per essere usati nella cosmetica, in quanto favoriscono l’interesse nel settore cosmetico e lo sviluppo della sostenibilità.
Skineco si mostra a favore dei nuovi passi avanti in favore della sostenibilità. L’upcycling di scarti alimentari vuol dire ottenere dei nuovi ingredienti cosmetici con analogo potenziale d’efficacia a ingredienti già presenti, ma sfruttando al massimo tutte le parti di una materia prima, creando così una filiera etica a favore dell’ambiente.
In conclusione, l’utilizzo degli scarti alimentari in cosmesi rappresenta un’opportunità ecologica e sostenibile per ridurre lo spreco alimentare e promuovere pratiche di produzione cosmetica più responsabili. Inoltre, è fondamentale educare i consumatori sull’importanza di queste pratiche e incoraggiarli ad abbracciare un approccio più consapevole verso la scelta dei prodotti cosmetici.
1 Bessada, S.M.F.; C. Alves, R.; P. P. Oliveira, M.B. Coffee Silverskin: A Review on Potential Cosmetic Applications. Cosmetics 2018, 5, 5. https://doi.org/10.3390/cosmetics5010005
2 Giovannelli L, Picco A, Potenzialità cosmetiche degli scarti agroalimentari e ittici, Cosmetich Technology, Luglio/Agosto 2023.
3 Barreto SMAG, Cadavid COM, Moura RAO, Silva GMM, Araújo SVF, Silva Filho JAAD, Rocha HAO, Oliveira RP, Giordani RB, Ferrari M. In Vitro and In Vivo Antioxidant Activity of Agave sisalana Agro-Industrial Residue. Biomolecules. 2020 Oct 12;10(10):1435. doi: 10.3390/biom10101435. PMID: 33053674; PMCID: PMC7601387.
4 Brugnoni F, Pienti L, Vitis Vinifera Seed Powder,: da sottoprodotto della produzione dell’olio di semi d’uva a materia prima innovativa.